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1. Corinzi 13 traduzione e commenti

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2016 09:28
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Città: MILANO
Età: 61
Sesso: Maschile
18/10/2012 02:01

risposta per fabio
Ciao Fabio, grazie per il fatto che stai apprezzando il mio lavoro, mi fa molto piacere e mi incoraggia moltissimo.
Riguardo a ciò che mi chiedi, ecco, cercherò di risponderti al mio meglio.
Dunque, riguardo questo versetto in questione, volevo innanzitutto ricordarti quel file che ho inserito nelle due pagine “traduzioni”, dove sono spiegati tutti quei significati dei vari segni che ho messo nelle mie traduzioni, Antico e Nuovo Testamento. In questo caso, il “numerino preceduto dal pallino”, indica che in quel punto della Scrittura, ci sono più manoscritti ritrovati.
In questo caso, nel testo critico c’è scritto: “Se dessi a morte il mio corpo affinché mi vantassi …”. In un altro manoscritto invece dice: “Se dessi a morte il mio corpo affinché fosse dato alle fiamme …”. Ora in questa circostanza, io ho preferito mettere in prima lettura ciò che riporta il testo critico, ma riportando comunque in nota (°2) anche l’altro manoscritto, che tra l’altro, è quello che si ritrova (credo) in tutte le traduzioni pubblicate.
Ora consideriamo la frase del testo critico: innanzitutto volevo farti notare che l’azione principale di questa frase è: “dare a morte”, poi viene il “vantarsi” di quella azione che viene appunto prima. Or dunque ciò che Paolo, o meglio lo Spirito Santo attraverso Paolo sta dicendo è questo: se qualcuno si desse a morte per qualsiasi motivo, addirittura “vantandosi” pure, ma non lo fa per amore (sottinteso l’Amore di DIO o di Cristo (che è la stessa cosa) poiché questo Amore è il vero Amore sincero, puro e incondizionato per il bene del prossimo), non ha nessun valore.
Noi abbiamo in questo periodo storico, molti esempi che riguardano questo caso: i famosi “Kamikaze”. Essi infatti si danno a morte, ma non per amore verso il prossimo, anzi, piuttosto per sterminarlo definitivamente, e con odio profondo, e addirittura “vantandosi” di questo sacrificio e pensando pure di fare una cosa giusta dinanzi a Dio.
Paolo dunque sta dicendo: “Fosse pure che io mi facessi uccidere, allo scopo di vantarmi in me stesso di questo atto eroico, ma non lo faccio a motivo di amore (come Cristo Gesù ha fatto per primo per noi; e noi stessi potremmo farlo per Cristo o per il vangelo o per una qualsiasi altra persona sacrificandoci al posto suo per amore), questo atto non ha alcun valore.


Nel secondo caso, cioè nell’altro manoscritto, la Scrittura vuole semplicemente specificare di quale specie di morte Paolo darebbe il suo corpo a morte, cioè: “Alle fiamme per essere arso”.
Spero proprio di essere stato chiaro nella mia risposta e di aver soddisfatto appieno la tua richiesta.
Un saluto in Cristo Gesù.
Angelo Santo Lombardi

[Modificato da angelo santo 18/10/2012 02:10]
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